Frédéric Vermorel
Eremita dal 2003
Noi eremiti siamo delle forti individualità, non a caso non siamo rimasti nei monasteri o nelle parrocchie. Ognuno di noi ha un suo percorso personale che corrisponde ad un’idiosincrasia molto marcata. Ho vissuto la mia prima esperienza ecclesiale a 15 anni, frequentando la comunità di Taizè, dopo la laurea ho girato il Mediterraneo e ho sostato nel Sahara sulle orme di Charles de Foucauld, iniziando così un percorso che mi ha portato nel 1984 a diventare membro della Fraternità Monastica di S. Maria delle Grazie, a Rossano Calabro, dove sono rimasto per quasi dodici anni. Era una comunità di fatto, non di diritto, che non aveva alcun riconoscimento né ecclesiastico, né civile.Per questo motivo, quando sono arrivato qui, nell’eremo di Sant’Ilarione di Gaza, la mia più grande preoccupazione era avere un riconoscimento giuridico/canonico. Il Vescovo che mi ha dato i voti (quando ero ormai parecchio avanti con l’età), mi disse “tu ti occuperai della chiesa e la chiesa si occuperà di te” e questo mi tranquillizzò. Ho scritto una piccola regola che il Vescovo ha approvato e di conseguenza ho avuto diritto a questo riconoscimento canonico. La ricerca di Dio per ognuno di noi, è una ricerca continua, incessante, è una ricerca che ha un fine, ma non ha una fine. Dio ci guida, ed è un qualcosa di molto misterioso su come lo faccia! È un mistero di come Dio intervenga nelle pieghe degli avvenimenti della nostra esistenza. Noi non riusciamo a comprendere la sua presenza, perché Dio non è come un oggetto che vediamo e tocchiamo, Dio è “oltre”, è prima ed è oltre, però è anche “dentro”. Abito questo eremo da 20 anni, da aprile del 2003, quando sono arrivato ho incontrato il Vescovo di qui, Padre Giancarlo Bregantini, che mi fece visitare la diocesi e poi mi propose alcuni posti dove poter vivere da eremita. Questo dove sto ora, è stato il primo che mi ha mostrato, ed è stato subito amore a prima vista. Era decisamente malmesso, abbandonato da 51 anni, abitato da ogni sorta di insetti, animali e vegetazione. il soffitto era interamente coperto di pipistrelli, che fortunatamente col mio arrivo, sono volati via subito, è bastato aprire porte e finestre e fare entrare luce per farli andare via tutti.