Autrice

Eliana Gagliardoni

La via dell’Esychia

È dalla tradizione eremitica che nasce propriamente il Monachesimo. In Oriente, nei deserti egiziani, tra il III e il IV secolo D.C., uomini e donne cristiani, denominati i Padri e le Madri del deserto, si ritirarono in solitudine in luoghi remoti per vivere una vita di silenzio, appartati nel raccoglimento, nella contemplazione e nella preghiera. Questi individui abbandonato ogni desiderio e seduzione di un mondo materiale, si spogliarono di tutti i loro beni (rinunciando talvolta anche ad una vita lussuosa e ricca di agi), per immergersi nell’esperienza intima dell’ascesi mistica.

Tra i precursori di questo cammino spirituale si ricordano Antonio il Grande e Sincletica (Sant’Antonio Abate e Santa Sincletica) ma furono in molti, anche sconosciuti alla storia, ad abbracciare questa scelta radicale. I più rigorosi e “radicali” furono gli Stiliti, monaci che trascorsero l’intera esistenza terrena, vivendo sulla cima di un pilastro o di una colonna, affidandosi solamente alla Divina Provvidenza.

In seguito furono proprio alcuni eremiti, il primo fu Pacomio, a fondare le prime comunità cristiane cenobitiche che oggi conosciamo con il nome di monasteri, dove si privilegiò la cura e il confronto con i fratelli e sorelle alla personale totalizzante ricerca del Divino. Con la nascita di queste congregazioni, la scelta radicale dell’eremitismo andò, anche se non del tutto, piano piano scomparendo. Solo con il nuovo codice di diritto canonico del 1983, per far fronte alle numerose e frequenti richieste, si riconosce nuovamente la professione eremitica, ed è con il canone 603 che vengono inoltre inclusi anche cristiani non consacrati, ma che mossi da una fede intensa e sincera, fanno una scelta di vita austera di separazione e solitudine (non una fuga mundi), dedicando la propria vita al silenzio e alla ricerca interiore di Dio.

Al giorno d’oggi i monaci che coraggiosamente affrontano questo passaggio incontrano talvolta non poche difficoltà, sia da parte del proprio Ordine, che non vorrebbe separarsene, sia dall’Istituzione Chiesa che esamina a lungo il richiedente per assicurarsi che dietro la scelta non si celi una qualche forma di ribellione. Attualmente nel nostro paese gli Eremiti cristiani sono all’incirca 300, la maggior parte dei quali pratica l’accoglienza perché fedeli all’esortazione: “La Verità obbliga”; per questo sentono il dovere di condividere e offrire, a chi necessita di un aiuto spirituale un poco della loro sublime esperienza, benchè le parole appaiano assai limitanti per riuscire ad esprimerla.

“Al concepimento di un viaggio si cela sempre più di un proposito: acquisire emozionanti esperienze, dissetarsi alla fonte di nuova conoscenza, scoprire luoghi di incanto ma anche incontrare persone che riescano a sorprenderci e ad arrichirci interiormente ampliando le nostre sempre troppo ristrette vedute. Ogni viaggio intrapreso per andare a conoscere questi uomini e donne Eremiti, ha soddisfatto pienamente tutte queste mie aspettative. Viaggi che via via hanno subito una metamorfosi, trasformandosi in spirituali pellegrinaggi. Dopo il primo incontro avuto con Don Raffaele Busnelli ho realizzato che tutti coloro che avrei successivamente conosciuto sarebbero stati individui ben lontani dall’ordinarietà, uomini e donne veri, autentici, cristallini; con uno spazio interiore accogliente ancor più vasto e sorprendente di quei bellissimi panorami ammirabili dai loro eremi. Monaci e monache dalle personalità e trascorsi differenti, ma ciascuno a suo modo, ha saputo condividere e rendermi partecipe di quella consapevolezza che li sostiene in un unico granitico desiderio: cercare nel silenzio della solitudine il mistero della Verità che, percepito dalla luce dell’intelletto, solo penetra attraverso l’ineffabile abisso dell’esperienza interiore.”


Eliana Gagliardoni nasce a Milano nel 1964. Conclusi gli studi, a 19 anni si trasferisce a Londra per approfondire la lingua inglese. Due anni dopo rientra in Italia ma la meta sarà Roma, dove con alcuni amici conosciuti all’estero organizza party, eventi, cerimonie per privati e aziende. Successivamente fonda in società, un’agenzia che fornisce video-troupe per riprese in esterno, collaborando con diverse e importanti emittenti televisive.

Svolge lavoro di ufficio e in contempo anche sul campo, come assistente cameraman. Durante un viaggio di lavoro in Iraq commissionato da Video Music, incontra colui che diventerà il futuro compagno, rientra così nella città natale dove per diversi anni si dedicherà al ruolo di madre. Solo diverso tempo dopo, anche grazie ai numerosi viaggi in Oriente, riscoprirà la passione per l’immagine che credeva perduta. Sarà un’importante e formativa esperienza nel volontariato con i malati di Alzheimer, ad ispirarle nel 2015, il desiderio di dedicarsi ad un progetto fotografico sul volontariato che chiamerà ‘Cuori in Volo’, che darà vita ad una mostra itinerante patrocinata dal Comune di Milano e che coinvolgerà ben 14 tra fondazioni e Onlus. Negli scatti verranno ritratte persone, volontari meritevoli, impegnati in diversi e variegati contesti, che regalano il loro tempo libero al prossimo in difficoltà.

Eliana Gagliardoni, grazie a questo progetto fotografico, verrà premiata a Palazzo Marino dall’associazione FIDAPA con una targa Award al merito nel 2017. Nel 2019 si dedicherà ad un nuovo progetto dal titolo ‘Un mondo dentro’, un inedito racconto svelato attraverso le immagini, di un insospettabile parallelismo tra clausura e carcere femminile. La mostra verrà esposta nella bella sala dell’antico Oratorio della Passione, adiacente alla Basilica di Sant’ Ambrogio, dove riscuoterà un notevole interesse da parte di un vasto pubblico ma anche delle più importanti testate giornalistiche e dei TG regionali.

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